Cosa richiede la Direttiva 2019/1937 sulla protezione dei whistleblower?

da BeSignal | 20 Dicembre 2021 | Articolo

Cosa richiede la Direttiva 2019/1937 sulla protezione dei whistleblower?

Il 23 ottobre 2019 ha segnato la promulgazione della Direttiva 2019/1937 a favore dei whistleblower da parte dell'Unione Europea (UE). Prima di ciò, il sistema di protezione per queste persone in tutta l'UE, presentava lacune significative. Approfondiamo questa direttiva europea che è al centro di molte discussioni e dibattiti in corso.

Un breve riepilogo sulla Direttiva 2019/1937

Date le carenze dei sistemi nazionali esistenti, come la legge francese Sapin 2, la Direttiva 2019/1937 ha introdotto nuovi standard per rafforzare la protezione dei whistleblower negli Stati membri dell'UE. Segnalare violazioni del diritto dell'UE era un compito gravoso pieno di ostacoli. Ma quali whistleblower beneficeranno ora di una protezione più ampia sotto questa direttiva? E quali sono le procedure attuali per la segnalazione?

Le disposizioni della Direttiva

Con l'obiettivo di ampliare la protezione dei whistleblower in tutta l'UE, la Direttiva 2019/1937 non impone un sistema centralizzato, contrariamente alle interpretazioni iniziali. I punti chiave includono:

  • La direttiva riguarda segnalazioni relative a vari tipi di violazioni nel diritto comunitario (appalti pubblici, servizi finanziari, sicurezza e conformità dei prodotti, sicurezza dei trasporti, protezione dell'ambiente, per citarne alcuni).
  • Le imprese e le entità pubbliche dell'UE hanno tempo fino al 17 dicembre 2021 per implementare una politica interna di segnalazione personalizzata per ogni filiale con oltre 250 dipendenti.
  • Tutti i dipendenti dovrebbero essere in grado di sollevare preoccupazioni sia a livello di filiale che di gruppo. Entro il 2023, le entità con almeno 50 dipendenti dovranno fare altrettanto.
  • Le entità devono proteggere i whistleblower da tutte le forme di ritorsione e discriminazione, sia che si tratti di licenziamento, sospensione, declassamento o altre forme, indipendentemente dal loro status (dipendenti, ex dipendenti, fornitori, consulenti esterni).
  • Ogni stato membro deve creare i propri canali di segnalazione garantendo l'anonimato del whistleblower, la riservatezza del processo e adeguate sanzioni per violazioni o ostruzioni.
  • Le entità con almeno 50 dipendenti dovrebbero stabilire canali e procedure di segnalazione.
  • Gruppi o singole aziende con 50-249 dipendenti possono condividere risorse.

Qual è il verdetto man mano che si avvicina la scadenza?

Diversi aspetti della Direttiva 2019/1937 rimangono oggetto di dibattito. Il percorso verso la conformità appare lungo, con alcuni stati membri che optano per un sistema centralizzato, altri che allineano la loro legislazione esistente alla direttiva e le imprese che sostengono un sistema di allerta centralizzato. Nel frattempo, i whistleblower devono fare affidamento sui sistemi di protezione attuali, con i loro punti di forza e debolezze.

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Source : The Whistleblower Directive: key points explained and actions to take – reedsmith.com